Monitor per videosorveglianza

Nell’impianto di videosorveglianza il monitor è uno degli elementi fondamentali. Il segnale, proveniente dalla telecamera, nel monitor si trasforma in immagine. Quindi il monitor per videosorveglianza ha il compito indispensabile di trasmettere delle immagini di qualità. La sua specifica funzione è proprio quella di garantire un’eccellente riproduzione delle immagini prodotte dal sistema di ripresa.

Ormai quasi superati i monitor a tubo catodico CRT (Cathode Ray Tube), per lo più in bianco e nero, oggi si usano comunemente i monitor LCD (Liquid Crystal Display) a cristalli liquidi. Molto meno ingombranti, rispetto al catodico, gli LCD sono anche più efficienti e in grado di performance maggiori come qualità dell’immagine. Attraverso gli ingressi per una o più sorgenti, il monitor accoglie il segnale video CVBS con tutte le sue componenti. Le telecamere, di uscita analogica, possono essere connesse direttamente al monitor. Anche i videoregistratori, con la funzione di selezione dell’immagine, sono collegati al monitor.

Il sistema di videosorveglianza può inviare ad un unico monitor segnali video da telecamere dislocate in diverse posizioni. In questo caso, un apposito programma, suddivide lo schermo in più parti, che possono essere quattro, sei o più a seconda della dimensione del monitor, in modo che un unico operatore possa controllare contemporaneamente diverse zone da una singola postazione. I collegamenti sono tra la linea LAN, contenente i dati delle immagini riprese, ed un PC al quale è collegato il monitor e l’eventuale videoregistratore.

La connessione tra il monitor per videosorveglianza e il PC avviene in diversi modi, tramite:

  • la linea analogica VGA (Video Graphics Array),
  • oppure HDMI (High-Definition Multimedia Interface).

Le dimensioni del monitor si esprimono in pollici e vanno dai minuscoli 4 pollici ai più grandi di 21 e più. La norma CEI EN 50132-7 (punto 7.10.3) stabilisce la scelta della dimensione e la quantità dei monitor da installare.

Se la ripresa coinvolge un folto gruppo di persone l’altezza del singolo individuo deve, secondo queste norme, essere solo il 5% dell’altezza del monitor. Infatti inquadrature molto ravvicinate farebbero perdere la visione d’insieme necessaria in queste situazioni.

Mentre se la ripresa è indirizzata a monitorare l’intrusione di una singola persona, le sue dimensioni devono essere portate almeno al 10% dell’altezza dello schermo, percentuale che deve salire per effettuare un riconoscimento o una identificazione di persona.

Pure le misure dello schermo in pollici sono state codificate in rapporto alla distanza dell’operatore dal monitor. Abbiamo così uno schermo di 9 pollici se la distanza dal video è avvicinata a circa 70 centimetri. Per una distanza di un metro si suggerisce invece un monitor a 12 pollici. Mentre per 130 centimetri si consiglia uno schermo di 15 pollici e per 180 centimetri un monitor di 21 pollici.

Quindi esistono dei parametri di riferimento che servono per la scelta opportuna del monitor per videosorveglianza più adatto alle proprie esigenze. Si deve considerare inoltre che maggiormente è elevata la dimensione dello schermo, la risoluzione del monitor dovrà, di pari passo, essere più alta. Se per un monitor di 7 pollici basta avere una risoluzione di 480 x 234 pixel, nel monitor da 19 pollici sarà meglio avere una risoluzione di 1280 x 1024 pixel e per un 32 pollici bisognerà arrivare a 1920 x 1080 pixel.

Le proposte di monitor per videosorveglianza in rete sono molteplici, variegate e ricche di offerte interessanti e vantaggiose. Non resta che l’imbarazzo della scelta e decidere per i monitor che meglio si configurano ai propri bisogni e necessità.